CHINATOWN

(Chinatown)

Film

noir

«Lascia stare, Jake: è Chinatown»

di Roman Polanski

conBurt Young, Faye Dunaway, Jack Nicholson, John Huston, John Hillerman, Perry Lopez, Bruce Glover, Joe Mantell, Roy Jenson.

durata: 131 min produzione: U.S.A. (1974)

Link al sito: http://www.ilcinemaritrovato.it/chinatown

«Lascia stare, Jake: è Chinatown», dice un amico a J.J. Gittes, poliziotto privato, nell’ultima scena del film, dopo che gli eventi più atroci e insensati si sono susseguiti a conclusione di una torbida vicenda. Per lo scrittore Robert Towne (quello de L’ultima corvée), che si è ispirato ai romanzi di Hammett e di Chandler, la «città cinese» di San Francisco, indecifrabile e senza legge, è una metafora della società capitalistica: tutto il mondo occidentale è Chinatown, dove la corsa al profitto partorisce i mostri. Assoldato da clienti ambigui, stuzzicato da donne bugiarde, minacciato dai potenti e bastonato dai gangster, il private eye alla Sam Spade o alla Philip Marlowe è l’Ulisse di queste odissee della metropoli, forte soltanto di una strana etica professionale, perpetuamente ostacolato dalla polizia che vuole togliergli la licenza. Qualcuno vede in questo tipico personaggio un’immagine pre-sartriana dell’uomo esistenziale ovvero dell’ultimo individualista in una società non più disposta a tollerarne la presenza. Da buon frequentatore di cineteche, Roman Polanski ha fatto un perfetto film nero in stile anni quaranta (l’ambientazione accuratissima è fissata al 1937), intessuto di riferimenti che manderanno in visibilio i patiti del genere. Rispetto ai modelli, c’è in Chinatown una maggiore consapevolezza, l’interpretazione culturale e perfino politica di un fenomeno letterario; ovviamente, per contro-partita, il film a tratti può apparire un po’ compiaciuto nelle sue sofisticazioni. Jack Nicholson non sfigura nel confronto con i campioni tipo Humphrey Bogart o Dick Powell; e Faye Dunaway, ricalcata visibilmente sulla Mary Astor di Il mistero del falco (tant’è vero che nella parte del suo terribile padre c’è John Huston in persona), fa propri i risvolti a sorpresa di un personaggio seducentissimo. Tullio Kezich

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