Locandina Film Ragazzi Kirikù e gli animali selvaggi

Kirikù e gli animali selvaggi

(Kirikou et les bêtes sauvages)

Film Ragazzi

Animazione

diMichel Ocelot, Bénédicte Galup

durata: 75 Min. produzione: FR (2005)

Il francese Michel Ocelot ha iniziato nel '79 a lavorare ai corti d'animazione, nel suo primo lungometraggio Kirikù e la strega Karabà' si era ispirato ad una favola africana (é cresciuto in Guinea) ed aveva vinto moltissimi premi oltre al Festival di Annecy dedicato al genere. Forte del successo di pubblico ottenuto, col successivo principi e principesse ha potuto recuperare materiale di dieci anni prima assemblando sei suoi cortometraggi televisivi. In essi Ocelot rendeva omaggio all'intrattenimento artigianale utilizzando cartoncino, colla e fil di ferro per dar vita a controluce bidimensionali del teatro delle ombre, ma senza indugiare nella nostalgia, muovendosi anzi dall' antico Egitto alle navi spaziali. I tre film realizzati hanno denominatori comuni. Sotto l'aspetto narrativo il regista si rifà al racconto orale, al fiabesco, alla poesia haiku. Per le scenografie, veri e propri quadri luminosi, prende come spunto la sgargiante policromia e le stilizzate forme dell'iconografia africana, e poi Gauguin, il naif, la pittura classica giapponese. Per quanto riguarda il messaggio, le presenze femminili cattive in realtà cercano solo amore, forza che sconfigge sortilegi, superstizioni, fatalismo. Nelle nuove avventure del piccolo, coraggioso e saggio Kirikù, Ocelot - autore anche di sceneggiatura e dialoghi - si avvale della co-regia di Benedicte Galup, sua collaboratrice dalla fine degli anni '80, dato che nel frattempo era già impegnato nel prossimo progetto. Forse pure per questo viene dato un maggior risalto al protagonismo di donne e bambini. La prospettiva, elevandosi sul didascalismo finalizzato ad un pubblico infantile, si allarga sulle bellezze naturali del cosiddetto continente nero. Rispetto al capitolo precedente, dalla maggiore organicità, Kirikù e gli animali selvaggi è frazionato in episodi ognuno dei quali concluso in maniera festosa da balli e canzoni. Nelle quali, essendo doppiate in italiano, si perdono però le voci di Youssou N'Dour e della brava artista del Mali, Rokia Traorè. Federico Raponi

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