Locandina Film Ragazzi La marcia dei pinguini

La marcia dei pinguini

Film Ragazzi

Anim.-Documentario

diL.Jaquet

produzione: FRANCIA

La Marche de l'empereurAttualmente disseminati nella circonferenza del continente antartico,in particolare nella terra di Adélie, i pinguini abitano i maridel sud da più di 50 milioni di anni, ostinati a rimanere lìdove sono nati anche i loro padri. Uno straordinario esempio di attaccamentoalle proprie origini studiato e portato sullo schermo da Luc Jacquet,il regista biologo, che insieme a una troupe di 28 persone èriuscito a raccontare una storia affascinante come quella dei pinguiniimperatore con il tono della favola e non del trattato scientifico.
Affascinato dallo stile di vita di una delle rare specie viventi inun luogo ostile dove il bianco dei ghiacci regna sovrano, Jacquet siè trasferito per un anno in Antartide, nei pressi della basescientifica Dumont d'Urville, lavorando a - 40 gradi sotto il tirodei venti catabatici, che arrivano a soffiare fino a 150 km/h.l risultato sono 120 ore di immagini, ma il film documentario laMarcia dei pinguini dura molto meno, circa 80 minuti di successoinsperato. Partito un po' in sordina infatti, ha letteralmentesbancato al botteghino, superando in molti paesi gli incassi dei duefilm più attesi della stagione, la Guerra dei mondi della coppia Spielberg-Cruise e BatmanBegins di Christopher Nolan, ed arrivando ad essere distribuitopersino in Cina.
è difficile classificare il film in un genere preciso, in quantosi tratta in realtà un prodotto trasversale, e forse questo èuno dei motivi per cui è piaciuto tanto anche al di fuori dellacomunità scientifica. Il film di Luc Jacquet ha in comune conil genere del documentario naturalistico l'oggetto di analisi ela precisione scientifica con cui viene spiegato: ovvero il periodoe le modalità riproduttive dei pinguini imperatore, che ovunquesi trovino intraprendono contemporaneamente ogni anno un viaggio versol'Oamok, un luogo sicuro e protetto in cui ogni esemplare cercail proprio compagno, si accoppia e si alterna prima covando e poi accudendoun unico uovo fino alla nascita del piccolo in primavera. In sostanzauna storia vera, che assume però a tratti anche le tinte dellacommedia e del dramma perché, come si sa, i pinguini sono deglianimali buffi per via del loro modo goffo di muoversi e, come non sisa, sono molto solidali tra loro, affettuosi ed hanno uno straordinariosenso della famiglia, ma sono anche soggetti ad una selezione naturalespietata.
Il film mostra tutto questo con l'occhio neutrale della macchinada presa del biologo, ma anche con grande poesia, riuscendo a suscitareun profondo senso di empatia verso questi animali, lontani da noi fisicamente,così come dal nostro immaginario.
Luc Jacquet lo ha fatto trovando una via personale al genere del documentario,che da qualche anno è tornato a imporsi sul grande schermo contemi politici, naturalistici e più recentemente di satira. Ilregistro scelto da Jacquet è quello della favola. Un narratoreesterno infatti introduce lo spettatore nella storia dei pinguini imperatoree del loro viaggio d'amore, prestando a tratti la voce ai protagonisti.Nel doppiaggio italiano questo ruolo è stato affidato a RosarioFiorello con esiti tutto sommato positivi, eccetto l'imitazionedella voce dei cuccioli, che si annovera nel filone delle brutte copiedi Paolo Villaggio in Senti chi parla.
Unico trascurabile neo di un film riuscito e sussurrato, che coccoladolcemente lo spettatore dall'inizio alla fine, grazie anche auna straordinaria colonna sonora composta ad hoc da Emilie Simon.