Locandina Film La matassa

La matassa

Film

Commedia

Ficarra e Picone si divertono a litigare, sul tema dei rapporti famigliari, con un umorismo d'altri tempi e un copione solido

diSalvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino

conSalvatore Ficarra, Valentino Picone, Pino Caruso, Domenico Centamore, Anna Safroncik, Domenico Centamore

durata: 98 MIN. produzione: ITA (2009)

Link al sito: http://it.movies.yahoo.com/la-matassa.html

La premiata ditta Ficarra & Picone torna al cinema per la terza volta con una commedia gradevole e mai volgare; dove gli estimatori del duo comico siciliano potranno ritrovare tutti gli elementi che avevano apprezzano nel precedente "Il 7 e l’8". Ambientato nuovamente in Sicilia, da Palermo ci si è spostati a Catania, "La matassa" parte da una lite tra fratelli che ha separato due famiglie molto unite, in cui i giovani cugini, cresciuti come fratelli si vedono separati da interessi monetari. Solo molti anni dopo i due si ritroveranno fortuitamente al funerale del padre di uno dei due. Questa la premessa da cui partono una serie di situazioni comiche che permetteranno ai due di riavvicinarsi. Come nel precedente lungometraggio la trama non serve solo da pretesto per una serie di sketch, riesce a costruire un film organico, anche se piuttosto esile e a tratti un po' lento, in cui si cerca di inserire un po' di tutto: dalla commedia di situazione all'inseguimento, dal tormentone alla macchietta, dove non mancano alcune trovate divertenti come l'idea dell'agenzia matrimoniale o il passaggio dei pizzini tra mafiosi. Ciò che si può incolpare ai nostri è la mancanza di coraggio, nella scelta dei ruoli i due comici rimangono fedeli alle loro maschere: Picone interpreta l’insicuro, ipocondriaco e timido Paolo, mentre Ficarra il loquace e un po' imbroglione Gaetano e peccano di troppa ingenuità, non c'è mai cattiveria, quella che invece faceva grandi i film di Monicelli e Risi. La frase: "Non ti buttare! Perchè tanta premura di morire... Dio è giusto, la morte non la nega a nessuno". Elisa Giulidori

Recensione da:

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