Ciliegine

(La cerise sur le gâteau)

Film

Commedia

Elegante debutto alla regia, che disegna una traiettoria sentimentale in precario equilibrio tra bisogni e desideri

diLaura Morante

conLaura Morante, Pascal Elbe, Ennio Fantastichini, Isabelle Carrè, Samir Guesmi, Patrice Thibaud, Frèdèric Pierrot, Vanessa Larrè

durata: 87 MIN. produzione: FR (2012)

Link al sito: http://www.ciliegine-ilfilm.it/

I vantaggi dell'equivoco. Il quale comincia in modo casuale, in una serata di capodanno come simbolico annuncio di un nuovo inizio, per poi diventare un benevolo piano d'inganno ordito dagli amici per aggirare le barriere relazionali della protagonista. Dati all'inizio gli ingredienti di questa variazione nella "guerra dei sessi", che rendono il finale un obiettivo quasi certo, tutto si gioca sul come e quando il risultato sarà raggiunto. Se lui è sensibile, introverso, in analisi, lei è nevrotica, vulnerabile e perciò "un'androfoba” che considera gli uomini cialtronescamente egoisti. Secondo l'autrice/attrice Laura Morante (ha sceneggiato insieme a Daniele Costantini, anche consulente alla regìa), al debutto dietro la macchina da presa, l'idea di fondo si centrava su una singola scena: la cena di coppia al ristorante per lo scambio di doni natalizi, in cui invece il progredire della tensione - con una discussione partita proprio dal frutto candito cui è dedicato il titolo - prelude alla fine del rapporto. Il trattamento era piaciuto al produttore Bruno Pesery, che ha voluto spostare l'ambientazione da Roma in Francia, con un cast di attori d'Oltralpe, proponendo - dopo la ricerca di diversi registi - la direzione alla stessa Morante. "Ciliegine" vuole essere una parodia di commedia romantica, con riferimenti al saggio di Sigmund Freud sul romanzo "Gradiva" di Wilhelm Jensen, alla favola "la Bella e la bestia", ai fumetti "Peanuts" di Charles M. Schulz e a ricordi autobiogafici (l'amica che attraverso il giornale aperto o la porta del bagno chiusa parla al marito psicanalista, il quale si esprime per detti e sostiene la sperimentazione della messinscena: la situazione più divertente del film). Morante è autoironicamente prigioniera della tipologia di personaggio che nella sua carriera il più delle volte ha interpretato, indovina un brillante finale con indicativo primo piano muto e fa uso di uno spirito per certi versi di respiro internazionale, per altri "retrò". La frase: - "Non hai amici?" - "Ho un'analista. E il più delle volte è lui che parla". a cura di Federico Raponi

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