Coco Avant Chanel - L'amore prima del mito

(Coco avant Chanel)

Film Ragazzi

Drammatico

Anne Fontaine interpreta Coco Chanel nelle sue tensioni d'arte e di vita, svelando le relazioni che regolavano l'ordine sociale nell'Europa del Primo Novecento

conAudrey Tautou, Alessandro Nivola, Marie Gillain, Emmanuelle Devos, Benoît Poelvoorde, Etienne Bartholomeus, Yan Duffas, Fabien Béhar

durata: 110 min. produzione: FRA (2009)

Link al sito: http://wwws.warnerbros.it/cocoavantchanel/

Nel girare "Coco Avant Chanel – L’amore prima del mito" la regista Anne Fontane tenta con successo la strada trasversale. Non un biopic in senso stretto, neppure un melodramma classico, Coco Chanel si staglia nel panorama ibrido delle mezze misure. Per tentare l’impresa la classe non gli manca e il coraggio neppure, tutte proiettate dai gesti, gli sguardi e le movenze di Audrey Tatou, perfetta nel ruolo come poche altre attrici di oggi. Gabriel è una bambina abbandonata in un orfanotrofio da un padre che non rivedrà mai più. Divenuta poco più che adolescente, Gabriel si guadagna da vivere come ballerina di cabaret, sognando il grande salto nei teatri di Parigi, e si dà da fare come sarta. Proprio a causa di un balletto conosce un ricco aristocratico francese che gli affibbia il soprannome di Coco. Restia, la ragazza comincia con lui una convivenza che la porterà a conoscere il vero amore e il proprio ineluttabile destino... E’ un film elegante "Coco Avant Chanel", e non solo grazie ai vestiti e ai cappelli che popolano come personaggi aggiunti la pellicola. La regia della regista Anne Fontane, garbatamente efficace e pungente come solo la vera eleganza sa essere, coinvolge fin dalle prime battute. Ovviamente è la Tatou a contribuire a questa ipnosi emotiva, che tra rispostacce e intuizioni stilistiche lascia semplicemente incantati. Anne Fontane in realtà mette l’accento su alcuni elementi dell’immagine atti a descrivere un personaggio solo e fondamentalmente "condannato". Coco Chanel, infatti, fugge all’amore e va incontro a un destino che non sa se accettare, o meno, di buon grado. Bellissimi a riguardo i dialoghi intimi tra lei e l’uomo di cui si innamora, che vede per la donna una strada "unica" e diversa da quella delle altre. Ed è brava la regista, allora, a non perdersi nel fluire di sentimenti che scorrono sulla pellicola, mostrando in modo intelligente il talento innato di Coco per la moda e l’abbigliamento in generale. Esemplificativo in questo senso la scena in cui la donna vede un gruppo di marinai vestiti con la classica blusa a strisce bianche e blu, che poi utilizza su di sé come abbigliamento comodo da casa... Ma è il finale che lascia basiti, con una sequenza che mostra magnificamente due cose. La capacità recitativa di Audrey Tatou e il cambiamento di un’era avvenuta proprio grazie al personaggio di Coco Chanel. Una sfilata tra specchi e vestiti che emoziona e suggerisce l’impossibilità di capire fino in fondo un personaggio, come il destino cui questo è legato. Vale tutto il film. La frase: "...Se mi annoio mi sento vecchissima...". Diego Altobelli

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