Locandina Film I GIOVANI AMANTI

I GIOVANI AMANTI

(Les jeunes amants.)

Film

Drammatico

UN APPASSIONATO MELODRAMMA SULL'IMPEDIMENTO AMOROSO CHE RIFLETTE SUL CONCETTO DEL TEMPO.

diCarine Tardieu

concon Fanny Ardant, Melvil Poupaud, Cécile De France, Florence Loiret-Caille, Sharif Andoura.

durata: 112 Min. produzione: FRA (2021)

Link al sito: https://www.mymovies.it/film/2021/les-jeunes-amants/

Shana e Pierre si incontrano in ospedale: lei, più anziana di vent'anni, accudisce un'amica in punto di morte, lui è il medico della donna. Quindici anni dopo, i due si rincontrano e l'interesse nato in quel breve incontro diventa un'inattesa, intensa storia d'amore. Pierre ha cinquant'anni e un matrimonio in crisi da tempo; Shana è malata ma ancora forte e preoccupata dall'instabilità sentimentale della figlia quarantenne. La loro relazione sconvolge gli equilibri acquisiti delle rispettive vite, scontrandosi contro abitudini e pregiudizi. Riusciranno i due amanti impossibili a resistere?

L'idea originale del film è della regista franco-islandese Solveigh Anspach, scomparsa nel 2015: il pensiero della morte apre e chiude inevitabilmente il racconto, ma l'amore fra i due protagonisti celebra la vita e la sua imprevedibilità.

«Noi respiriamo la medesima aria», dice due volte nel corso del film, una all'inizio e una alla fine, Pierre, il medico interpretato da Melvil Poupaud, che prima a 35 anni e poi a 50 rimane colpito dalla bellezza di Shana, alla quale Fanny Ardant (classe 1949) dona il suo fascino letteralmente senza tempo. Come a dire che fino a quando abbiamo l'aria per respirare - e dunque per vivere - c'è la speranza che la vita non sia solo una mera questione di giorni che si susseguono l'uno all'altra. Vale per le persone in punto di morte, come l'amica di Shana della prima sequenza; per quelle malate, come la protagonista; e per gli stessi "giovani amanti" del titolo, che non hanno una stagione per amarsi ma possono sfruttare ogni momento della vita.

Il tempo è l'elemento chiave del film: da un lato gli attimi fugaci e intensissimi degli sguardi, dei sorrisi, dei piccoli gesti che Shana e Pierre si scambiano e che la regia di Carine Tardieu (anche sceneggiatrice con Raphaële Moussafir) sottolinea in modo fin troppo didascalico, affidandosi alla sensibilità dei suoi due interpreti; dall'altro gli anni che passano lenti, inesorabili, a volte crudeli, e invecchiano il corpo di Shana, così come affievoliscono la passione fra Pierre e la moglie Jeanne (Cécile de France).

Come ogni melodramma, anche I giovani amanti è costruito attorno all'espediente narrativo dell'impedimento amoroso, ma per fortuna non si ferma al semplice "scandalo" della storia tra un cinquantenne e una donna più matura (già entrata in una fase della vita che di norma si considera scevra dal desiderio) e allarga il quadro. Il ritratto del mondo che ruota attorno a Pierre e Shana - oltre alla moglie di lui, la figlia di lei, il comune amico che li ha fatti incontrare, i colleghi medici di Pierre, le infermiere dell'ospedale - inserisce perciò la vicenda in un contesto ampio e stratificato che rende credibile la difficoltà e l'anormalità del loro incontro.

 

Lei è architetto, lui medico; lei costruisce, lui cura; lei pensa a come inserire le persone all'interno dei rispettivi spazi, sempre pronta a ristrutturare, ricostruire, ripartire, lui a fare in modo che ciascuno possa respirare fino all'ultimo. La metafora dei ruoli (che per molti versi ribalta i generi rispetto al più famoso mélo su una storia d'amore fra una vedova e un giovane giardiniere, Secondo amore di Douglas Sirk) è evidente, forse ovvia, ma è proprio del melodramma, da sempre, rendere visibili le passioni. Anche quelle meno ovvie.

Recensione da:

di Roberto Manassero