Locandina Film Il grande Lebowski in V.O sottotitolata in Ita. e Restaurata

Il grande Lebowski in V.O sottotitolata in Ita. e Restaurata

(The Big Lebowski)

Film

Commedia

 Un capolavoro leggero, ironico, illogico. Un film imperdibile che è la summa del cinema dei fratelli Coen.

diJoel Coen

concon Jeff Bridges e John Goodman

durata: 117 Min. produzione: Usa (1997)

Link al sito: https://www.mymovies.it/film/1997/ilgrandelebowski/

Los Angeles Anni Novanta. Jeffrey Lebowski passa la giornata tra una partita di bowling con gli amici Donny e Walter, una visita al supermercato in accappatoio e uno spinello. Un giorno però due brutti ceffi gli orinano sull'unico tappeto del suo appartamento scambiandolo per un ricco omonimo. Lebowski va a cercarlo con l'unico scopo di farsi rimborsare la perdita e finisce invischiato come corriere di un ingente somma di denaro che il magnate,costretto su una sedia a rotelle, deve pagare per riavere la giovane ninfetta che esibisce come trofeo coniugale.

Se si vuole assistere a una summa del cinema dei Coen non si può perdere Il grande Lebowski.

Quando si dice 'cinema dei Coen' si intende Cinema tout court (la maiuscola non è un errore di battitura). Perché solo loro possono condensare in meno di due ore citazioni, riferimenti a generi, surrealismo e analisi della realtà senza un briciolo di quella supponenza cinefila che spesso caratterizza le opere di chi vuole dimostrarci di 'sapere tutto' sulla Settima arte.

Le vicende in cui Dude (soprannome che significa 'tipo/tizio' e, a differenza del maldestro 'drugo' attribuitogli dalla versione italiana, non ha alcun ammiccamento al kubrickiano Arancia meccanica) viene coinvolto rotolano via come la palla di rovi che apre il film o come quella da bowling (con la spettacolare soggettiva) con la leggerezza che è propria di chi sa scrivere e poi controllare e rendere visivamente caleidoscopica una sceneggiatura cinematografica. Quelle televisive dell'epoca non debbono piacere molto ai due fratelli se sadicamente chiudono in un polmone d'acciaio l'autore degli script di una serie amata da Walter.

Tra Volkswagen che pedinano, artiste che si esprimono nude, nichilisti, danzatori sovrappeso e audiocassette con il canto delle balene i Coen non dimenticano di affondare la lama della loro ironia nella società che li circonda.

George Bush padre e la prima guerra con l'Iraq, il ricordo del Vietnam che ossessiona Walter, l'ebraismo, le fondazioni umanitarie sfruttate da persone senza scrupoli entrano a far parte di una storia che omaggia Il grande sonno di Chandler/Hawks ma è innervata da un'originalità inventiva che non è mai fine a se stessa e sa essere irriverente (vedi lo spargimento delle ceneri) senza perdere il senso della misura.

 

Recensione da:

di G. Zappoli