Locandina Film IL MIO REMBRANDT

IL MIO REMBRANDT

(My Rembrandt)

Film

Documentario

UN DOC MINUZIOSO, CURATO E ATTENTO SULLA VENDITA DI ALCUNE OPERE PREZIOSISSIME DI REMBRANDT.

diOeke Hoogendijk

durata: 95 Min. produzione: Paesi Bassi (2019)

Link al sito: https://www.mymovies.it/film/2019/my-rembrandt/

"Come ha fatto a dipingerla?" si chiede davanti all'obiettivo, ancora incredulo per la sua perfezione stilistica, Eric de Rothschild, dispiaciuto poiché è stato obbligato a vendere - per una questione di tasse, spiega - un prezioso ritratto firmato da Rembrandt insieme al suo doppio, al suo compagno (anzi, compagna) di proprietà del fratello. La storica coppia de "I coniugi Marten Soolmans e Oopjen Coppit" (1634), unico duplice ritratto a figura intera realizzato dal pittore olandese, viene infatti venduto dai Rothschild per 160 milioni di euro a due tra i più importanti musei al mondo: il Louvre e il Rijksmuseum.

Rothschild era affezionato soprattutto alla signora Soolmans, dall'acuto e profondo sguardo che oltrepassa la tela dipinta dal maestro del reale. Ma ora Marten e Oopjen non sono più nella stanza da letto del banchiere, ma in un luogo dove possono essere fruiti da un ampio pubblico.

Inizia così questo documentario che tratta il solido mercato dell'arte moderna. La regista olandese Oeke Hoogendijk racconta, in maniera minuziosa, curata e attenta, la scoperta e la vendita di una selezione di opere preziosissime di Rembrandt, svelando i retroscena più segreti e interessanti che, solitamente, sono appannaggio degli attori e dei professionisti coinvolti.

Il mio Rembrandt infatti utilizza una delle figure più importanti della storia dell'arte, quella di Rembrandt van Rijn (Leda, 1606 - Amsterdam, 1669) per mostrare al grande pubblico che un dipinto storico e il suo autore possono svelare tante storie e far parte di diversi ambiti e interessi.

Il film infatti analizza in particolare due azioni: la vendita dal privato al pubblico del dittico dei "Coniugi Soolmans" e la scoperta di un ritratto di un giovane che il dealer Jan Six scopre e acquista presso un'asta da Christie's. Il giovane mercante olandese è spinto da una forte intuizione: l'opera, per lui, è proprio di Rembrandt, non del "Circolo" del pittore, come deciso dall'importante casa d'aste inglese. Per "soli" 120 mila euro, Jan riesce dunque ad aggiudicarsi il presunto Rembrandt e, dopo accurati studi, sono proprio i professionisti del Rijksmuseum a confermare la sua originalità. Il ritratto del giovane è di Rembrandt. E Jan Six, oltre ad aver dimostrato alla sua storica famiglia di noti mercanti d'arte il suo talento e il fiuto per il maestro del Barocco olandese, diviene un soggetto acclamato dal mondo dell'arte e dai media.

Nobili famiglie, ricchi banchieri e imprenditori, istituzioni, restauratori, direttori di museo e curatori, professionisti attenti e ancora puri dal mercato, intellettuali, giornalisti e studiosi... queste le figure che ruotano attorno al documentario che, di fatto, svela politiche di potere ed economiche guidate da personaggi e istituzioni importanti. La contesa acquisizione da parte del Rijksmuseum - che voleva riportare a casa propria i due ritratti olandesi - congiunta con il Louvre - il museo più potente e noto al mondo - è un capitolo fondamentale che sottolinea come, ancora oggi, il potere della cultura può essere un veicolo politico che unisce due nazioni, in questo caso l'Olanda e la Francia che, grazie all'acquisizione dei due dipinti, stringe un patto formale di collaborazione. Come accadeva ai tempi di Napoleone, o ancora prima, poiché la cultura ha la forza di unire o dividere e di mostrare il potere di un paese attraverso le tracce lasciate dagli artisti.

 

Il mio Rembrandt è interessante anche per i non addetti ai lavori. Durante la proiezione al cinema ho infatti pensato, come critica e curatrice d'arte contemporanea da diversi anni, se dall'esterno noi professionisti e, soprattutto, i collezionisti, siamo giudicati come dei personaggi non-reali per l'ossessiva cura nei confronti delle opere d'arte. Una cura e una passione che, nel film, vengono sottolineati nell'attitudine, ad esempio, del Duca di Buccleuch che, nella sua magione in Scozia, chiede al curatore del Rijksmuseum di aiutarlo a trovare una postazione intima per la sua meravigliosa lettrice ritratta dal maestro, o, ancora, per il magnate Thomas Kaplan, il più grande collezionista privato di Rembrandt che, insieme alla moglie, dona la sua collezione a un museo per essere fruito dal pubblico. Penso che Rembrandt, in fondo, valga bene una messa e tutta questa cura e attenzione che andrebbe sempre più scoperta agli occhi del pubblico. Il mercato, poi, segue.

Recensione da:

di Rossella Farinotti