Io sono leggenda
(I Am legend)
Film
Azione, Drammatico
Il one man show di Smith è supportato da una scenografia incredibilmente convincente e da una regia di mestiere
diFrancis Lawrence
conWill Smith, Gabrielle Union, Justin Morck, Alice Braga, Salli Richardson
durata: 100 Min. produzione: U.S.A. (2007)
Link al sito: http://iamlegend.warnerbros.com/
Il romanzo che dà il titolo al film, scritto dal mitico Richard Matheson e circolato dalle nostre parti anche con il titolo “I vampiri”, risale al 1954, ma il primo a rimanere solo sulla Terra all’interno del grande schermo, ricercato da malvagi esseri forniti di fattezze zombesche, fu l’indimenticabile Vincent Price nello splendido “L’ultimo uomo della Terra”, il quale, firmato dieci anni dopo da Ubaldo Ragona e Sidney Salkow (non accreditato nell’edizione italiana), finì perfino per ispirare il capolavoro romeriano “La notte dei morti viventi”.
Se non prendiamo in considerazione “28 giorni dopo”, diretto nel 2003 da Danny Boyle tenendo evidentemente conto delle idee alla base dell’opera di Matheson, possiamo tranquillamente affermare che sia stato Boris Sagal l’ultimo regista ad occuparsi di una trasposizione cinematografica ufficiale con il riuscito “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra”, interpretato nel 1971 da Charlton Heston e dal cui script sembrano aver attinto gli sceneggiatori Mark Protosevich (“Poseidon”) e Akiva Goldsman (“Il codice Da Vinci”) al fine di ottenere il copione su cui costruire questo “Io sono leggenda”, diretto da quel Francis Lawrence già responsabile qualche tempo fa del non proprio memorabile “Constantine”.
Ed è l’ex “principe di Bel Air” Will Smith a rimpiazzare Price e Heston nei panni del brillante scienziato immune all’incurabile virus che ha ridotto New York City, e probabilmente l’intero globo, ad una metropoli fantasma popolata soltanto nell’ombra dagli aggressivi infetti.
Infetti più vicini nell’iconografia alle demoniache creature del citato comic-movie interpretato da Keanu Reeves che agli pseudo-morti viventi di Ragona-Salkow ed ai pallidi individui vampireschi di Sagal, tanto da essere rappresentati privi del dono della parola e dotati esclusivamente di un animalesco istinto assassino, impegnati a far balzare lo spettatore dalla poltrona tramite improvvise entrate in scena volte a spezzare le lunghe attese costruite su lenti ritmi di narrazione.
Ma, al di là del fatto che la scelta di un protagonista di colore tenda ad invogliare maggiormente nello studio di un certo sottotesto relativo al forte legame tra intolleranza e violenza (con tanto di citazione da Bob Marley), Lawrence non sembra riuscire nell’impresa di rievocare quel senso di desolazione umana efficacemente enfatizzato dalle due precedenti versioni su pellicola, delle quali non ricalca neppure l’inaspettato epilogo privo di speranza, prestando più attenzione alla tipica lussuosa confezione da blockbuster del terzo millennio, i cui meriti vanno riconosciuti soprattutto alla bella fotografia di Andrew Lesnie (la trilogia “Il Signore degli Anelli”) ed alle curatissime scenografie di Naomi Shohan (“Training day”).
Riconfermandosi quindi abile esteta di accattivanti immagini che finiscono però con il rivelarsi fredde, prive di quel “calore” necessario per accarezzare il cuore dello spettatore al fine di suscitarvi le emozioni dei migliori fotogrammi in movimento.
La frase: "Le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero".
Francesco Lomuscio
09 Gennaio 2008 - Conferenza stampa "Io sono leggenda"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Nell'ormai lontano 1964, il mitico Vincent Price si ritrovò in un deserto quartiere romano dell'EUR nel fanta-movie "L'ultimo uomo della Terra", tratto dal romanzo di Richard Matheson "Io sono leggeda", fonte d'ispirazione anche per "1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra", interpretato nel 1971 da Charlton Heston. Il destino ha voluto che oggi, a quarantaquattro anni di distanza da quella prima eccezionale trasposizione su pellicola, anche l'attore Will Smith, accompagnato dal regista Francis Lawrence e dallo sceneggiatore e produttore Akiva Goldsman, sia finito nella città capitolina a causa di "Io sono leggenda", accolto però da un'incuriosita folla di giornalisti…
Quella di "Io sono leggenda" è una vicenda che da mezzo secolo risulta sempre attuale; secondo voi cosa è ancora importante in questa storia?
Will Smith: Secondo me questa storia include due paure fondamentali dell'essere umano: l'idea di rimanere solo al mondo senza sapere cosa fare ed il fatto che possa nascondersi qualcuno là nel buio pronto a fare del male. Credo che Akiva e Francis siano stati incredibili e brillanti nel rivisitare questo racconto.
Francis Lawrence: Il romanzo, scritto da Matheson negli Anni Cinquanta, possiede idee decisamente moderne che funzionano ancora oggi e che, quindi, grazie agli elaborati effetti speciali attuali abbiamo potuto concretizzare sullo schermo.
Will Smith: Infatti, grazie agli effetti speciali ci siamo potuti concedere cose che nelle due versioni precedenti non erano possibili; per esempio Francis ha potuto filmare una New York deserta.
Rispetto al romanzo, un cambiamento notevole è il finale speranzoso…
Akiva Goldsman: Questa osservazione è interessante, perché il nostro film è un mix tra il romanzo e la sceneggiatura di "1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra". Nell'opera di Matheson c'era qualcosa di profondamente nichilista, ma il nostro interesse non è mostrare la fine dell'umanità, siamo più speranzosi.
Will Smith: A me tanto speranzoso il film non è sembrato, perché uccido chiunque c'è da uccidere (ride). Comunque, l'idea che qualcosa muoia e poi rinasca non credo sia tanto dovuta alla speranza, fa semplicemente parte dell'universo.
Quanto è stato difficile cambiare qualcosa rispetto alle prime due trasposizioni cinematografiche del libro?
Akiva Goldsman: Credo che l'idea di Matheson si sia un po' diffusa in altri film, come, per esempio "28 giorni dopo" e "28 settimane dopo"; noi abbiamo cercato di esplorare il viaggio di una persona eliminando il cattivo e creando uno spazio in cui molta importanza assume la performance, infatti lo script è basato più sugli aspetti comportamentali che sul dialogo.
Chi ha avuto l'idea di inserire la canzone di Bob Marley?
Will Smith: Una sera ero su internet e facevo un giro su google scrivendo "I'm legend" e la prima cosa che venne fuori fu "Legend", l'album di Marley che, tra l'altro, è tra i miei preferiti; quindi l'ho scaricato e riascoltato, trovando nelle parole i temi di cui avevo discusso con Akiva e Francis per il film. E rientrano sicuramente tra le migliori parole che io abbia mai pronunciato.
Nel film vi sono tanti riferimenti alla storia del cinema, da "La notte dei morti viventi" ad un ipotetico film su Batman e Superman…
Will Smith: Akiva e Francis amano mettere riferimenti nei film, infatti il secondo ha trovato divertente mettere il manichino nella sala porno della videoteca, mentre il primo ha avuto l'idea del manifesto di "Batman vs Superman" perché, essendo ottimo amico di quelli della Warner Bros, ha voluto inserirvelo senza dirgli niente (ride).
Francis Lawrence: In verità è in Romero che c'è molto Matheson, noi abbiamo cercato di staccarci dagli zombi ed il design delle creature lo abbiamo pensato semplicemente come conseguenza della loro patologia.
Guardando il film, viene da chiedersi quanto i videogiochi influenzano il cinema hollywoodiano…
Francis Lawrence: Questo commento mi è già stato fatto e lo trovo strano perché il film secondo me non possiede il ritmo dei videogiochi, sono le persone che tendono subito ad associarvelo appena entrano in scena le creature.
Quanto avete fatto arrabbiare i newyorkesi per avergli bloccato la città?
Will Smith: I newyorkesi erano abbastanza arrabbiati, infatti durante la lavorazione mi facevano segno con il dito in su ed io pensavo che era un'approvazione come per dire "Sei il numero uno", invece Francis mi ha spiegato che intendevano l'esatto contrario (ride).
È vero che produrrà una nuova versione di "Karate kid"?
Will Smith: Sì, mio figlio, che frequenta corsi di arti marziali ed ama la serie, sarà presente tra gli attori, ora sta lavorando con Keanu Reeves e Jennifer Connelly.
E cosa può dirci in riguardo al suo secondo film per la regia di Gabriele Muccino?
Will Smith: Io adoro Gabriele, il nostro secondo film insieme, "Seven pounds", lo stiamo preparando, questa sera esco con suo fratello
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