L'ultimo capodanno
Film
Drammatico
Un ritratto amarissimo di una società vicino alla dissoluzione.
diMarco Risi
con con Antonella Steni, Alessandro Haber, Monica Bellucci, Piero Natoli, Marco Giallini.
durata: 90 Min. produzione: ITA (1998)
Link al sito: https://www.mymovies.it/film/1998/lultimocapodanno/
Notte di Capodanno a Roma. Nel comprensorio "Le Isole" ai margini della città, dove vive chi può permettersi di staccare dalla metropoli, assistiamo alle molteplici vicende di chi si dovrebbe preparare a festeggiare. C'è chi scopre un tradimento, chi scatena le sue tendenze sadomaso, chi fa il gigolò per un'attempata nobildonna, chi sta organizzando un furto, chi cerca di evitare gli amici della madre e chi ha ricevuto un regalo inatteso.
Marco Risi e Niccolò Ammaniti si uniscono nella scrittura per una lettura grottesco apocalittica dell'approssimarsi della fine del millennio.
Alla base del film c'è un racconto lungo di Niccolò Ammaniti che ha collaborato alla sceneggiatura consentendo anche inserimenti di nuove situazioni (una, particolarmente riuscita, ha come argomento le olive ascolane).
All'epoca della sua uscita nelle sale il film fu al centro di una piccola querelle perché Risi, che co-produceva il film con Maurizio Tedesco, visti gli scarsi risultati al box office del primo weekend, decise di ritirare il film dalle sale attribuendo la colpa all'immagine splatter che i trailer avevano dato del film. A questo si potrebbe aggiungere che il genere grottesco non era (oggi forse le cose sono un po' cambiate) tra i più amati dagli spettatori.
Perché qui non ci si adagia sulla rappresentazione di una medio-alta borghesia su cui ironizzare nel solco della classica commedia all'italiana. Si va molto oltre con un crescendo inarrestabile di corsa verso l'abisso.
Risi si avvale di effetti speciali che vanno dal far riapparire personaggi ormai morti da una fornace passando attraverso arti amputati e pallottole che lasciano uscire abbondanti zampilli di sangue. Ma ciò che fa sì che l'operazione non abbia mai cedimenti nel far emergere da ognuno il peggio è legato all'alternarsi delle vicende e alle prestazioni di un cast dove ognuno si trova al posto giusto. A partire da una Monica Bellucci che riesce a gestire la tensione e poi la determinazione di una donna tradita dal compagno essendo costretta a muoversi, per un tempo abbastanza considerevole, con addosso solo il reggiseno. Ma tutti, davvero tutti, dalla madre Iva Zanicchi giustamente ansiosa fino al più borghese in assoluto (un Piero Natoli pronto a trasformarsi in una furia umana) sono attivi nel contribuire ad un ritratto amarissimo di una società vicina alla dissoluzione.
Il Capodanno diventa così davvero l'ultimo per molti di loro all'interno di eccessi che solo la notazione grottesca può permettersi di portare sullo schermo senza perdere credibilità. La quale qui risiede nello sguardo di un Ammaniti per nulla incline al perdono nei confronti di chi trova nella cosiddetta festa l'occasione per dare libero sfogo alle pulsioni più oscure e nascoste.
Recensione da:
Giancarlo Zappoli