La Bella Addormentata
Teatro
Commedia ragazzi
diM.Campanale
conRegia e scene di M.Campanale
“E’bello prima di addormentarsi.giocare sotto le coperte o con i cuscini,raccontarsi delle storie, fino a quando gli occhi non vedono piùle pareti della stanza,ma…”
Per entrare davvero nel mondo di Rosaspina lo spettatoredeve percorrere un lungo e bianchissimo tunnel, calpestando un tappetodi terra e di foglie e respirando l’odore del bosco che pervadela scena. Il primo impatto è quello con l’allestimento,essenziale ma intriso di un profondo simbolismo, che stimola subitola curiosità del pubblico. Al centro un separé dipintodi azzurro su cui troneggia l’immagine di una luna brillante esulla destra, il famoso arcolaio che nella fiaba dei fratelli Grimmprovoca il sonno della dolce Rosaspina, che pungendosi il dito con unfuso magico si addormenta per ben cento lune.
Nella rivisitazione di questa fiaba antica la compagnia invita il pubblicoa tuffarsi in una dimensione fantastica. Così il sogno si confondecon la realtà, in un plot che appassiona fino alla fine.
La protagonista dà vita ad una deliziosa Rosaspina, recitandoper gran parte dello spettacolo ad occhi chiusi, come immersa in unsogno meraviglioso. Così la strega trasmette un senso di spiccatotimore verso l’ignoto.
La bella addormentatanon è solo una bella storia (chepure viene raccontata e rappresentata in termini giustamente ironici,grotteschi, popolari), ma soprattutto è una ragazza bionda, grandicellaabbastanza per rischiare di “pungersi” con il fuso dellastrega, ma anche con l’amore o con il mistero del crescere e “svegliarsi”grandi.
Rimane comunque l’interrogazione e l’attesa: “…alloraRosaspina sogna per cento anni? E come sono i suoi sogni? Come trascorronocento anni di sogni?”