Locandina Film LA CROCIATA

LA CROCIATA

(The Crusade)

Film

Commedia

UNA FILO-FAVOLA CHE CELEBRA IL PIANETA E IL CINEMA DELL'INFANZIA. LOUIS GARREL SI METTE AD ALTEZZA DI BAMBINO E DEL CINEMA DI TRUFFAUT.

diLouis Garrel

concon Laetitia Casta, Joseph Engel, Louis Garrel, Ilinka Lony, Julia Boème.

durata: 67 min. produzione: FRA (2021)

Link al sito: https://www.mymovies.it/film/2021/the-crusade/

Abel e Marianne, bobo parigini, scoprono che il figlio ha venduto di nascosto i loro oggetti più preziosi. Una collezione di orologi vintage, un abito di Dior, dei libri antichi, anelli, cappotti, gemelli sono serviti a finanziare il domani del mondo. Joseph, tredici anni e un'anima militante, ha deciso di salvare il pianeta. Genitori moderni e comprensivi, Abel e Marianne si dispongono al dialogo. Abel non andrà oltre la raccolta differenziata, Marianne seguirà il sogno del figlio fino in Africa.

Possiamo continuare a vivere come se fossimo i padroni incontrastati di una Terra con risorse presumibilmente infinite? Per riflettere e mettere in discussione soprattutto le nostre abitudini Jean-Claude Carrière 'racconta' nel 2015 quarantacinque favole, antiche e moderne.

Un commento filosofico accompagna le favole di Carrière invitando il lettore a indagare le nozioni di condivisione, equilibrio e solidarietà. "Les Philo-Fables pour la Terre" stimola un entusiasmo ecologico e invita grandi e piccini ad andare più lontano del mondo delle favole. Sei anni dopo 'l'uomo favoloso', che aveva inventato (oltre al resto) un gioco mortale intorno a un rettangolo blu tra Romy SchneiderAlain Delon e Maurice Ronet (La Piscina), si tuffa in un altro progetto con Louis Garrel, insieme avevano già esplorato i legami di sangue (L'uomo fedele).

Commedia breve e brillante, La croisade nasce da un'idea di Jean-Claude Carrière, che firma la sua ultima sceneggiatura e narra, prima della rivoluzione Greta Thunberg, una storia di bambini appassionati di ecologia. In un appartamento haussmaniano e dentro un film 100% bio, i figli fanno il processo ai genitori e gli presentano il conto. Salato. Tormentati dagli ormoni e disgustati dall'inerzia dei grandi, vogliono cambiare il mondo concretamente e organizzare un'azione in Africa.

Fantasia utopica, ludico e sentimentale, il terzo film di Louis Garrel riprende un trio di personaggi sperimentati (L'uomo fedele) e dona di nuovo la replica a Laetitia Casta, che rivendica la porosità delle carriere flirtando straordinariamente con l'obiettivo. Seguendo la scia delle marce per il clima, guidate dalle nuove generazioni attraverso il mondo, Louis Garrel gira un film dolcemente militante che risveglia le coscienze spendendo la carta del sorriso. Una commedia ecologica che tratta con leggerezza un tema pesante, aprendo una breccia sulla questione delle utopie e riconsiderando, se fosse ancora necessario, il posto che occupano i giovani nella 'grande scacchiera' (meglio se realizzata con materiali riciclati!).

 

Spingendosi un po' più lontano, senza cadere nel grottesco, La croisade mette gli adulti di fronte alle loro incoerenze o peggio, alla loro rassegnazione. Garrel affronta un conflitto generazionale enorme, provando a non far sentire moralmente in colpa lo spettatore plus âgé. Retorica per qualcuno, crisi imminente per gli altri, nel film le due parti si oppongono. Abel è refrattario, da decenni si annuncia la morte del pianeta senza che il 'peggio' accada, Marianne si rivela invece più sensibile alla causa, l'eterna questione del mondo che lasceremo ai nostri figli, una nuova generazione più impegnata dei suoi genitori e decisa a far muovere le cose nella giusta direzione.

L'ultima crociata di Jean-Claude Carrière comincia come una cronaca anticonsumistica esilarante e stempera in una mappa verde della tenerezza. L'umorismo volge in fede. Quella vitale e candida dei bambini che credono nell'impegno ecologico e non aspettano più l'autorizzazione dei genitori per agire. La croisade è una piccola (ma solo per durata) boccata d'ossigeno che celebra il pianeta e il cinema dell'infanzia. Un 'genere' che Garrel prende sul serio, mettendosi ad altezza di bambino e del cinema di François Truffaut.

Recensione da:

di Marzia Gandolfi