Locandina Film Le ereditiere

Le ereditiere

( Las herederas)

Film

Drammatico

CINEMA DI QUALITÀ: UNA STORIA CHE OFFRE MOLTEPLICI PIANI DI LETTURA.

di Marcelo Martinessi

con Patricia Abente, Margarita Irun, Ana Ivanova Villagra, Ana Brun

durata: 95 min. produzione: PARAGUAY (2018)

Recensione di Giancarlo Zappoli

Asuncion, Paraguay. Chela e Chiquita convivono da 30 anni ed entrambe discendono da famiglie facoltose. Recentemente però la loro situazione economica è cambiata e si trovano costrette a vendere un po' alla volta i beni che avevano ereditato. Quando il loro indebitamento diventa tale da spingere Chiquita alla frode con conseguente arresto, Chela deve prendere atto della nuova realtà tornando a guidare la vecchia auto per trasportare anziane signore dell'alta società. Ha così l'opportunità di conoscere Angy che la spinge ad uscire dalla gabbia che si è costruita attorno.

Come a volte accade al cinema di qualità si presentano due piani di lettura. Quello che emerge come primario per uno spettatore che non conosca la storia sociopolitica del Paraguay fa riferimento alla convivenza di due persone dello stesso sesso la cui relazione si presenta come ormai usurata sia dalla consuetudine che dalle condizioni di progressivo degrado socioeconomico.

Tra Chela e Chiquita è ormai sopravvissuto solo uno stanco affetto che fa sì che la più attiva delle due, Chiquita, cerchi come può di sollevare l'altra da uno stato di abulia che ne pervade l'esistenza. Affidato a due interpreti disposte a mettersi in gioco ottenendo ottimi risultati il mènage si incrina quando Chela è costretta dagli eventi a fare da sola ritrovando quella vitalità e anche quel desiderio che sembravano essersi spanti per sempre. Mentre inizia il suo processo di ricostruzione interiore, per una sorta di contrappasso, la casa in cui è nata si svuota progressivamente di suppellettili lasciandola sola, in compagnia di una badante che non sa leggere.

 

C'è però un altro livello di decrittazione del film ed è quello che Marcelo Martinessi suggerisce quando parla di una società paraguayana che ha vissuto per 61 anni sotto il tallone di un conservatorismo retrivo e che solo dal 2008 al 2012 ha potuto sperimentare una forma di governo di matrice diversa. È su questo sfondo che si muovono le due protagoniste, circondate da un microcosmo ammantato di falso perbenismo e maldicenze da cui emerge la figura di Angy sufficientemente giovane da potersi permettere di raccontare di sé sul piano del sentimento e della sessualità anche ciò che altre terrebbero celato.

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