Locandina Film Mastroianni 100: Divorzio all'Italiana in ediz. Restaurata in 4K

Mastroianni 100: Divorzio all'Italiana in ediz. Restaurata in 4K

(Divorzio all'italiana)

Film

Commedia

Il cinema Piccolo Garzia celebra i 100 anni di Marcello Mastroianni. Il 28 settembre 1924 nasceva uno dei più grandi divi del cinema mondiale: Marcello Mastroianni. Nel 1961, Pietro Germi lo trasfigura in chiave grottesca nel suo Divorzio all’i

diPietro Germi

conMarcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Leopoldo Trieste, Odoardo Spadaro, Margherita Girelli, Angela Cardile

durata: 120 MIN. produzione: ITA (1961)

Il barone siciliano Ferdinando Cefalù è sposato con Rosalia, ma è follemente attratto dalla cugina sedicenne, la conturbante Angela, e vorrebbe diventare suo marito. Decide allora di spingere la moglie fra le braccia di un suo antico spasimante, Carmelo Patanè, per poi coglierli in flagrante ed uccidere la donna invocando il "delitto d'onore". Il suo piano, però, non va come previsto...
Divorzio all'italiana, presentato al Festival di Cannes nel 1962, può essere definito senza dubbio uno dei vertici assoluti del cinema italiano degli anni '60, oltre che uno dei capisaldi nella carriera del grande regista Pietro Germi. Il film, scritto dallo stesso Germi con Ennio De Concini e Alfredo Giannetti, capovolge completamente i canoni della commedia, qui declinata in chiave grottesca e filtrata attraverso un corrosivo humor nero, e costituisce il primo capitolo di un'ideale trilogia nella produzione del regista, proseguita negli anni successivi con Sedotta e abbandonata (1964) e Signore e signori (1965). Accolto dagli applausi della critica americana ed europea, Divorzio all'italiana ha ottenuto un clamoroso successo in tutto il mondo e si è aggiudicato moltissimi riconoscimenti, inclusi il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale e la nomination per la miglior regia.
Protagonista della storia è il personaggio di Ferdinando Cefalù, detto Fefé: uno strampalato barone siciliano interpretato magistralmente dal mitico Marcello Mastroianni, per il quale questo ruolo ha rappresentato la definitiva consacrazione internazionale (un anno dopo il trionfo de La dolce vita) e gli è valso il Golden Globe e la nomination all'Oscar come miglior attore. A fare da asse portante della trama è il famigerato articolo 587 del codice penale, quello riguardante il "delitto d'onore": una legge vergognosa e incivile (abrogata soltanto nel 1981) per la quale un uomo condannato per uxoricidio poteva ottenere una significativa riduzione della pena qualora il delitto fosse volto a salvaguardare il suo "onore" (in altre parole, in caso di infedeltà da parte della moglie).
Ed è proprio su questo spunto che Germi imposta l'intera costruzione narrativa della pellicola, con il barone Fefé impegnato nel singolare tentativo di portare sua moglie Rosalia (Daniela Rocca) ad avere una relazione extraconiugale con l'imbranato Carmelo (Leopoldo Trieste), per poi sbarazzarsi di lei e poter convolare a nozze con la giovane ed attraente cugina Angela (Stefania Sandrelli). Questo bizzarro piano criminale diventa così il centro propulsore di una commedia affilata e graffiante, pervasa da un sardonico umorismo (alcune sequenze sono davvero esilaranti) che nasconde in realtà l'impietosa denuncia di una mentalità ipocrita e meschina. Ma il film va ricordato anche per il suo acuto affresco sociale della Sicilia dell'epoca, ed in particolare della vita di provincia: formidabile, a tal proposito, la scena in cui tutti gli abitanti del paese si recano in massa al cinematografo per vedere La dolce vita di Fellini, nonostante i severi moniti del parroco. La Rocca e la Sandrelli sono doppiate entrambe da Rita Savagnone.

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