MATRIMONIO ALLE BAHAMAS
Film
Commedia
Una nuova combinazione d'attori per un matrimonio esotico pieno di gag già viste e sentimentalismo
diClaudio Risi
conMassimo Boldi, Anna Maria Barbera, Biagio Izzo, Lucrezia Piaggio, Tosca D'Aquino, Enzo Salvi, Max Cavallari,
durata: 92 Min. produzione: ITALIA (2007)
Il soggetto e la sceneggiatura, sicuramente debitori nei confronti del classico “Il padre della sposa”, sono a firma di Enrico e Carlo Vanzina, ma la regia è di Claudio Risi, figlio di Dino e fratello di Marco, che torna al cinema sedici anni dopo “Pugni di rabbia” per riportare Massimo Boldi, ora tassista milanese sposato con Anna Maria Barbera, a fare da genitore alla bella Lucrezia Piaggio, come già successe, nel 2002, in “Natale sul Nilo” di Neri Parenti.
La ragazza in questione, neo laureata in economia e vincitrice di una borsa di studio di un anno per l’Università di Miami, s’innamora dell’esordiente su grande schermo Donald French, figlio di un ricco agente di borsa con le fattezze del sempre apprezzabile Biagio Izzo e di una snob Victoria Silvstedt fissata con lo shopping, il quale decide di sposarla.
Quindi, sulle note di “Bruci la città” di Irene Grandi, che rappresenta soltanto il primo di una serie di hit del momento inclusi nella ricca colonna sonora, apre l’ennesimo scontro tra diverse classi sociali tanto caro ai figli di Steno, ulteriormente infarcito con giovani volti visti in recenti successi cinematografici, dalla Valentina Idini di “Notte prima degli esami” al Niccolò Senni di “Come tu mi vuoi”, ed apparizioni di Gigi Marzullo e Paolo”Solange”Bucinelli.
Però, al di là di qualche esilarante trovata (il figlio Valentino Campitelli che parla come un rapper) e di un ottimo Enzo ”Cipolla” Salvi che, cognato agli arresti domiciliari con tanto di maglietta riportante la scritta “Donne sbrigateve che mi invecchio”, regala le migliori battute del film, c’è da ridere veramente poco.
Tra lato sentimentale da teen-comedy tricolore Anni Ottanta (non a caso, Risi diresse anche “Windsurf-Il vento nelle mani") e tipico repertorio dialettale di Sconsolata, con esilarante critica a “Cento vetrine” annessa, tanto inspiegabile quanto inutile appare la presenza dei Fichi d’India (ma questa non è una novità) all’interno di un anonimo pasticcio di celluloide che approda ad una fastidiosa e banale morale, rivelandosi più vicino alle fracassonate televisive di “Un ciclone in famiglia” che ai più o meno apprezzabili cinepanettoni che affollano annualmente le sale.
E qualcosa ci spinge a pensare che lo script originale sia stato concepito proprio per un episodio della serie tv interpretata dall’ex Cipollino al fianco di Maurizio Mattioli.
La frase: "Ma che soddisfazione, dalla Garbatella alla Florida, una soddisfazione per noi genitori immensa".
Francesco Lomuscio
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