Locandina Film Mia madre

Mia madre

Film

Drammatico

Un film profondo e sincero, un film sul cinema e sul rapporto tra realtà e finzione, un film che s'appresta ad essere un manifesto del nostro tempo complesso e problematico

diNanni Moretti

conJohn Turturro, Margherita Buy, Nanni Moretti, Giulia Lazzarini, Pietro Ragusa, Beatrice Mancini

durata: 106 min. produzione: ITA (2015)

Link al sito: https://www.facebook.com/MiaMadreIlFilm/timeline

“Kevin Spacey voleva uccidermi”. Trovare un altro film nel quale si racconta del tragico – quanto tristemente noto per esperienze personali - percorso di due figli che seguono la malattia della propria madre, fino al suo epilogo, nel quale è inserita una battuta come quella soprariportata (che il nutrito nucleo di sceneggiatori fanno pronunciare ad uno stralunato John Turturro mentre racconta dei suoi deliri onirici di consumato attore americano), così surreale così fortemente comica, non è facile. Ci vuole padronanza nella scrittura di un film, cifra stilistica forte e ben delineata, intento chiaro e soprattutto capacità di mettersi in gioco e di denudare i propri sentimenti, anche quelli più intimi, compiendo un percorso di introspezione che non tutti, anzi pochi, sono disposti a fare. Perché quello che affiora da questo film è come, uno degli autori più personali, e più schivi, del cinema degli ultimi 30 anni sia capace di veicolare la propria vita, nei momenti di gioia e di dolore, senza mai cadere nello stucchevole o nell’autocommiserazione. Un film toccante e commovente, dunque, impreziosito da John Turturro la cui fisicità e la cui presenza riempie le scene arricchendole di sfumature e nuance, estranee al cinema di casa nostra e che rimarcano le peculiarità di uno degli attori più bravi della sua generazione. Il suo balletto sulle note di un ritmo orientaleggiante è assolutamente travolgente... La frase: "Ma come ti è venuto in mente di far un film sulle persone che perdono il lavoro?". di Daniele Sesti da filmup.it Mia madre ne rendo onestamente e onorevolmente atto, è un film sincero e intelligente, e segna, spero, l’inizio di una nuova storia per questo regista. Forse nei prossimi film finirà anche per tirarsi del tutto da parte come attore, anche se questa rinuncia gli costerebbe probabilmente moltissimo. Già qui si mette di lato – come teorizza la regista Margherita, il personaggio in cui Moretti si sdoppia, con un’applicazione generica della distanziazione brechtiana – teorizzando l’attore a fianco e non dentro il personaggio, in modo da mostrare due facce: una più saggia, che Moretti affida qui a se stesso, e l’altra più nevrotica, in cui stemperare al femminile il suo esasperato autobiografismo. di Goffredo Fofi da internazionale.it Mia Madre mi è entrato dentro, mi ha inchiodato alla poltrona, mi ha fatto ridere, mi ha fatto commuovere, mi ha trasmesso amarezza ma anche speranza, mi ha spiazzato in continuazione. E’ un film sull’essere figli e sull’essere genitori. Uno dei più grandi momenti del film, ma secondo me addirittura di tutto il cinema di Moretti, è la sequenza del padre e della madre che insegnano alla figlia ad andare in motorino. E’ un film sul cinema, sulla finzione, sulla realtà che è a volte vera e a volte finta. Come quel ballo tra l’attore interpretato da Turturro e l’attrice signora della troupe il giorno del compleanno di Turturro che in quel momento sembra smettere di recitare, sembra ‘mettersi al lato del personaggio’. di Gianluca Arcopinto (Produttore Cinematografico) da ilfattoquotidiano.it

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