Pinuccio Lovero Yes I can
Film
Documentario
Torna il becchino per vocazione Pinuccio Lovero: esilarante, poetico, onesto e fuor di retorica
di Pippo Mezzapesa
con Pinuccio Lovero, Anna Pappapicco, Nicola Vendola
durata: 70 min. produzione: ITA (2014)
Il becchino Pinuccio Lovero, già nel 2007 al centro del documentario di Pippo Mezzapesa dal titolo Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate, torna protagonista di un lavoro dello stesso regista dopo aver conosciuto una breve fama nazionale e una più sostanziosa popolarità locale. Ora ha coronato il suo sogno riuscendo a lavorare nel più grande camposanto di Bitonto e al declino della sua celebrità ha deciso di porre rimedio lanciandosi nelle elezioni comunali con una vera e propria campagna elettorale incentrata su battaglie 'cimiteriali': più loculi, più fontane, più verde e servizi. Il regista pugliese Pippo Mezzapesa torna a raccontarci vita e vicissitudini dell'uomo e personaggio Pinuccio Lovero, e della comunità che lo circonda, a distanza di cinque anni dal documentario che ha contribuito ad accrescere la fama del suo protagonista. Il becchino per vocazione era sbarcato al Lido col motto 'riporterò la morte a Venezia'. Da lì una non troppo duratura parentesi in cui, incarnando nella morte la sua realizzazione, era diventato perfetto ospite di talkshow e trasmissioni tv italiane. Ma per personaggi simili, si sa, la fama è questione di un attimo e così, assaporata l'effimera gloria, Pinuccio Lovero, all'ambizione di essere becchino di un grande cimitero, affianca ora la strada della politica (in difesa del cimitero) confidando nella sua notorietà locale come accentratrice di voti: 'Pensa al tuo domani' è il suo slogan. Impossibile non affezionarsi al protagonista di questa storia. Diviso tra uomo e maschera, grottesco e ingenuità, Pinuccio Lovero è il risultato di una personalità, per lo più conosciuta a chi ha ben presente gli ambiti della provincia, che assume una propria autonomia attoriale pur nella sua genuinità: un documentario che magicamente esce ed entra fuori da se stesso, capace, senza strappi e forzature, di generare una prestigiosa sintesi tra una inverosimile realtà che acquista i toni di una plausibile finzione. Ammettiamo che, dinanzi al suo protagonista, e ad una sequela di altri cittadini e concorrenti candidati politici in grado di incarnare discordanze ed armonie della provincia, Pippo Mezzapesa si muove con passo indeciso, diviso di fronte ad una realtà che mostra molte sfaccettature quasi impossibili da assecondare: il surreale, l'eccentrico e il paradossale convivono con la poesia, la sensibilità, le solitudini e la spontaneità. Davvero difficile dare un taglio a questa multidimensionalità che appassiona ed empatizza, e Mezzapesa, pugliese anche lui, non riesce di certo ad avere quel giusto distacco per pennellare con tratto fermo e puntuale porzioni della realtà che vorrebbe mettere sotto indagine: il significativo 'piccolo' non ha la forza di trasformarsi in metafora della nostra cultura. Diviso tra caricatura ed affetto, Mezzapesa non riesce a focalizzare quell'intento di 'denuncia' alla 'società dello spettacolo'. Pinuccio Lovero - Yes I Can non diventa chiaro esempio dell'illusione della celebrità, specchio del nostro paese, del qualunquismo e del passo confuso della nostra politica. Poco male dopotutto, Pinuccio Lovereo- Yes I can non indigna, non è 'il funerale della politica', ma gli si vuole davvero bene. Quello che ne viene fuori è un felice risultato di là dalle intenzioni: un ritratto poetico, divertito (e davvero divertente), fragile, onesto e fuori di retorica della provincia italiana e dei suoi eccentrici personaggi. Un piccolo gioiello che trasuda tutta la sensibilità dell'autore, innamorato di questo piccolo mondo. Giustino Finizio
Recensione da: