Ponyo sulla scogliera
(Gake no ue no Ponyo)
Film Ragazzi
Animazione
Una fiaba incantevole che ha il dono di essere comprensibile senza smettere di parlare la propria lingua
diHayao Miyazaki
durata: 101 MIN. produzione: GIAP. (2008)
Link al sito: http://www.luckyred.it/ponyo/
Ogni opera prodotta dal genio di Hayao Miyazaki, ogni storia venuta fuori dalle sue matite è sempre un vero successo, ed è capace di colpire al cuore e tirar fuori il bambino che c’è in ognuno di noi, aprendo e liberando il cuore da ogni peso. E con "Ponyo on the cliff by the sea", il pluripremiato regista giapponese non si smentisce di certo. Il film d’animazione, presentato alla 65ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è una autentica favola contemporanea, con riferimenti ad una delle più classiche novelle di tutti i tempi: "La sirenetta", di H.C.Andersen, vista in chiave ecosensibile. Protagonista è un bambino di cinque anni, Sosuke, che trova uno strano pesciolino rosso con la faccia umana, Ponyo, e decide di occuparsene senza sapere che la creatura viene dalle profondità del mare, dove uno stregone la tiene rinchiusa, e che lei stessa è dotata di poteri magici. La prima cosa che colpisce gli occhi dello spettatore è l’utilizzo dei colori, che rispetto ai due film precedenti di Miyazaki, "La Città Incantata" e "Il Castello Errante di Howl", sono molto più soffici, dai toni più delicati e dalle tinte pastello, quasi a voler attirare l’attenzione di un pubblico diverso e più giovane rispetto al folto gruppo di appassionati di animazione giapponese. Anche la tecnica, e la storia più lineare e diretta, incentrata soprattutto sull’amicizia tra Sosuke e Ponyo, sembrano rivolti più a dei bambini, ma non possono, comunque, non affascinare lo spettatore adulto che inevitabilmente si sente più leggero dei problemi quotidiani e pieno di speranza al termine del film. La particolarità di questa pellicola, così come degli altri film del regista, è proprio la speranza nel futuro, nelle persone e soprattutto nell’amore, sotto ogni forma. La magia rimane sempre una delle caratteristiche essenziali nella espressione e nella realizzazione di ogni sogno, e viene vissuta dai personaggi, e di riflesso anche dallo spettatore, come una cosa concreta e reale, proprio perché manifestazione di quell’amore verso la vita e la natura che Miyazaki continua a predicare. Tanti sono gli spunti riflessivi che il film concede, a partire dal degrado ambientale: la natura maltrattata dall’uomo che si ribella in maniera violenta, qui rappresentata da uno stregone che medita di riportare la terra ad epoche geologiche remote e cancellare il genere umano. Il paradosso sta nel fatto che lo stesso stregone è stato un uomo, cosa che detesta ricordare soprattutto quando vede in che condizioni gli abitanti della terra stanno rendendo il mare: una discarica sommersa, e lui ha la soluzione perché tutto questo non capiti più, quasi a voler dimostrare che in qualche modo ognuno può rimediare ai propri sbagli e a quelli degli altri. Il mare quindi diventa anche protagonista del film, perché prende vita, nel vero senso della parola, sotto il comando dello stregone, ma anche della piccola Ponyo, e si mostra sia in tutta la sua furia e potenza, sia nella sua magnanimità e generosità. Miyazaki, inoltre, pare avere un certo riguardo per il genere femminile che esprime sempre disegnando donne dal carattere forte ma sensibile, ed anche in questo film i due personaggi femminili più importanti, le due madri, mostrano un coraggio, una generosità e una grandezza d’animo che ben si sposano col proprio ruolo: hanno sempre una buona parola, una soluzione per tutto, e anche quando le cose sembrano difficili riescono, con tanta serenità, a tirar fuori un’energia e un ottimismo incredibili. Ma i personaggi più importanti sono loro, Sosuke e Ponyo. Il bimbo che con l’innocenza dei suoi cinque anni promette di proteggere il piccolo pesciolino rosso. È una grossa responsabilità per la sua età mantenere una simile promessa, ma lui con determinazione e tenacia riesce ad essere fedele al suo impegno, salvando pure il mondo da una catastrofe. Ponyo, dal canto suo, ha un amore e una passione per quel mondo umano che tanto la incuriosisce da voler lei stessa diventare una bambina, con tanto di mani e piedi, e non si ferma davanti a niente pur di realizzare il suo sogno. Ancora una volta speranza, ancora una volta fiducia nel futuro, nelle persone e nell’amore che i due bambini incarnano alla perfezione sotto il magico disegno di Miyazaki. La frase: "Forza, adesso si vola!". Monica Cabras
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