Saturno contro
Film
Drammatico
"Ritratto borghese di un gruppo di fate (cresciute) in un interno romano"
diFerzan Ozpetek
conStefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Luca Argentero, Isabella Ferrari, Milena Vukotic, Serra Yilmaz
durata: 110 min. produzione: ITA (2007)
Link al sito: http://www.saturnocontro.com/
<b>Trama:</b> Un gruppo di quarantenni, affronta il tema della separazione e la paura di restare soli, in momento critico come quello che stiamo attraversando in questi anni, tra crisi economica, terrorismo internazionale e la paura per il contagio delle nuove malattie. Tra questi, Antonio e Angelica, sposati da anni ma ormai in crisi da diverso tempo, non riescono però a vivere l'uno senza l'altra. Il tema della separazione é affrontato non soltanto dal punto di vista della coppia ma viene anche rapportato all'amicizia... La perdita affettiva e il suo impatto di dolore su un gruppo di amici. Tra loro, i rapporti sono di lunga data e hanno dato vita ad una micro-comunità che svolge al tempo stesso sia una funzione di riparo, sia di ampliamento di respiro sentimentale rispetto al fiato corto dei moderni, piccoli nuclei famigliari metropolitani. Distintosi con il suo primo film ("Hamam - Il Bagno turco"), Ferzan Ozpetek torna in qualche modo alla ricerca dell'apprezzata ricetta de "le Fate ignoranti" sebbene - paragonando quella pellicola a "Saturno contro" - l'autore tenga a sottolinearne i distinguo. Nuovamente, il regista ripropone una sceneggiatura scritta insieme a Gianni Romoli, il duo Accorsi-Buy, una dimensione corale come cerchia protettiva, una storia di lutto da tradimento e morte. Asseconda in tal modo un proprio desiderio di cristallizzazione armoniosa, con le parole messe in bocca ad uno dei protagonisti: "non voglio novità, colpi di scena. Voglio che tutto rimanga così per sempre. Anche se "per sempre" non esiste". E la precedente, stonata apertura al mondo di "Cuore sacro", si richiude in una dimensione ristretta, quasi intimista, testimoniata dalla personale dedica finale. Stavolta ci sono coppie e singoli, etero e omosessuali, senza grosse variazioni anagrafiche. Un traumatico evento improvviso tira fuori tensioni latenti, piccoli rancori, crisi esistenziali e scelte da prendere. Ma è pure occasione per rinsaldare i legami secondo un meccanismo quasi automatico di salvaguardia di sé e della tribù di appartenenza. Si naviga confusamente a vista e, qualche uscita di spirito a parte, i dialoghi non offrono molti appigli al ricco cast, dove emerge l'intensità di un versatile Pierfrancesco Favino. E nella consueta ostentazione culinaria, d'abbigliamento e arredi da vita benestante, disturba l'invadenza della musica, a volte anche fuori luogo. <b>La frase:</b> - "Lei si droga?" - "No, io faccio l'uncinetto" Federico Raponi
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