Locandina Film Tempi moderni

Tempi moderni

(Modern Times)

Film

comico

Satira sociale in difesa della dignità dell'uomo contro il dominio della macchina

diCharles Chaplin

conCharles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman, Tiny Sandford, Allan Garcia

durata: 89 min produzione: U.S.A. (1936)

Sceneggiatura e montaggio: Charles Chaplin. Fotografia: Rollie Totheroth, Ira Morgan. Scenografia: Charles D. Hall, Russell Spencer. Musica: Charles Chaplin. Interpreti: Charles Chaplin (il vagabondo), Paulette Goddard (l’orfana), Henry Bergman (padrone del ristorante), Chester Conklin (capo-meccanico), Lloyd Ingraham (direttore della prigione), Produzione: Charles Chaplin per United Artists. Restaurato da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L'Immagine ritrovata Modern Times è tutt’altro che un ‘film a tema’ e se Chaplin effettivamente si schiera a favore degli uomini contro la società e le sue macchine, la sua dichiarazione non si situa sul piano della contingenza politica o sociologica, ma unicamente su quello morale, e sempre attraverso lo stile. Il movimento creatore prende sempre avvio dall’espressione comica e il significato che sviluppa è innanzitutto la perfetta messa in scena di una situazione. […] Modern Times appare come la sola favola cinematografica che sappia cogliere lo sconforto dell’uomo del XX secolo di fronte alle meccaniche sociali e tecnologiche. Questo ritorno alle origini burlesche (confermato dalla presenza di vecchi compagni come Chester Conklin e Henry Bergman) dunque, non è affatto una regressione, poiché la tecnica della comicità si purifica, e al contatto con il grande tema che orchestra acquista un’ampiezza e un rigore classici. […] È vero che nel 1936, con il cinema parlato, si erano imposti dei nuovi stili comici, da una parte quello della commedia americana (Frank Capra), dall’altro, il delirio assurdo del fratelli Marx e di W.C. Fields. Il film di Chaplin, completamente muto, appariva allora desueto e anacronistico. Ma il tempo, cancellando le prospettive, lo restituisce al suo classicismo e rivela chiaramente che al di là degli stili, l’importante è lo stile. È più che lo stile, il genio. (André Bazin)

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