Locandina Film Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità

Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità

(At Eternity's Gate)

Film

Drammatico

Van Gogh secondo Schnabel, il ritratto umano di un'anima errante e della sua ricerca di un posto nella società.

diJulian Schnabel

conWillem Dafoe, Rupert Friend, Oscar Isaac, Mads Mikkelsen, Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Niels Arestrup

durata: 110 MIN. produzione: FR (2018)

Link al sito: https://www.ateternitysgate-film.com/

VAN GOGH: SULL'UOMO E SULL'ARTE

Diretto da Julian Schnabel e sceneggiato dallo stesso con Jean-Claude Carrière, Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità porta sullo schermo gli ultimi giorni di vita del tormentato pittore Vincent van Gogh, ponendosi domande sul senso dell'arte e sull'umanità stessa. Il periodo preso in considerazione va dal 1887, quando il pittore fu costretto a ritirare i suoi quadri da una mostra per assenza di visitatori, fino alla sua controversa morte. In particolar modo, ci si concentra sul legame che van Gogh ha intrattenuto con il fratello Theo e l'amico e pittore Paul Gauguin.

 

Con la direzione della fotografia di Benoît Delhomme, le scenografie di Stéphane Cressend, i costumi di Karen Muller Serreau e le musiche di Tatiana Lisovkaia, Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Venezia 2018: "Questo film è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate. Il fare arte dà l'opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile. Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da van Gogh nella sua esistenza, non c'è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell'essere. L'opera di van Gogh è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico ciò che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto.

 

Questa non è una biografia del pittore realizzata con precisione scientifica. È un film sul significato dell'essere artista. È finzione, e nell'atto di perseguire il nostro obiettivo, se tendiamo verso la luce divina, potremmo addirittura incappare nella verità. L'unico modo di descrivere un'opera d'arte è fare un'opera d'arte. 'Riuscire a creare qualcosa di imperfetto, di anomalo, qualcosa che alteri e ricrei la realtà in modo tale che ciò che ne risulta siano anche delle bugie, se si vuole, ma delle bugie più vere della verità letterale', sosteneva van Gogh stesso. Il van Gogh che ho messo in scena deriva dalla mia personale risposta davanti alle sue opere e non da quello che gli altri hanno scritto su di lui: ho tenuto in considerazione lettere, biografie, aneddoti e leggende, ma le ho rielaborate offrendo una delle innumerevoli prospettive sulla sua biografia. Mi sento di asserire quindi che si tratta di un lavoro di pura immaginazione, un'ode allo spirito artistico e all'avere una convinzione così forte tanto da dedicarvi la propria stessa vita

 

Il desiderio di fare un film su van Gogh è nato in me dopo aver visitato la mostra al museo d'Orsey intitolata Van Gogh / Artaud: The Man Suicided by Society, in cui 40 dipinti del pittore sembravano quasi voler prendere vita per conto proprio".

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