Locandina Film VIDEODROME

VIDEODROME

Film

Fantastico

IL FILM CHE HA SEGNATO UN SALTO DI QUALITÀ PROFETICO PER L'EPOCA.

diDavid Cronenberg

concon James Woods, Debbie Harry, Sonja Smits, Peter Dvorsky, Leslie Carlson.

durata: 90 Min. produzione: CANADA (1983)

Link al sito: https://www.mymovies.it/film/1983/videodrome/

Max Renn possiede una rete televisiva che cerca una sua collocazione nell'etere offrendo, come lui afferma, alla gente ciò che vuole vedere, cioè sesso e violenza. Quando un tecnico gli mostra una brevissima emissione di una sconosciuta emittente denominata Videodrome Max ne resta colpito. La violenza che vi viene mostrata è, secondo lui, simulata con grande verismo. Poter avere quei programmi sulla sua rete gli permetterebbe di avere finalmente un'audience ampia. Non sa che sta infilandosi in un tunnel di orrori che lo trasformeranno anche fisicamente.

James Woods, nel tentativo di descrivere il film ha utilizzato i termini 'filosofico, teologico e sociologico'. Ne ha omesso almeno uno: 'politico'.

David Cronenberg al suo settimo lungometraggio (considerando anche Stereo) pone definitivamente le basi per una rivoluzione dello sguardo che si andava delineando nelle opere precedenti e che qui trova una sua coerenza che costituirà la spinta propulsiva dei suoi film futuri.

Siamo nella prima metà degli anni Ottanta e la frustata visiva e concettuale nei confronti dell'invadenza televisiva non potrebbe essere più sferzante e dolorosa. Cronenberg, che lo ha avuto come docente, non si tira indietro neanche nel coinvolgere Marshall McLuhan (offrendogli il carattere di O'Blivion sociologo della televisione che solo in televisione compare) dopo che Woody Allen lo aveva fatto ironicamente coinvolgendolo nella scena della coda al cinema di Io e Annie. Ciò che però è destinato a provocare reazioni (il cinema di Cronenberg le cerca e le provoca con precisa consapevolezza) è il salto di qualità, che potremmo anche definire profetico per l'epoca.

La televisione non si accontenta più di modificare i comportamenti e non è nemmeno, come semplicisticamente ed ingenuamente vorrebbe Max, una sorta di benefattore che permette di sublimare nella visione istinti primordiali che altrimenti inquinerebbero la società. La televisione si fa carne, nuova carne (con un'allusione di carattere teologico), si fa Chiesa (Catodica) ed è al contempo strumento di chi vuole controllare politicamente le masse. Tutto questo senza risparmiare colpi bassi allo spettatore impreparato grazie agli effetti speciali di Rick Baker che trasforma l'addome di Woods in una caverna di carne (la si può pensare come una vagina ma non solo) che fagocita una pistola così come una videocassetta pulsante di una vitalità devastatrice.

 

Chi per comodità ha letto il cinema di Cronenberg come osceno e finalizzato solo ad épater le bourgeois non ha compreso la moralità che ogni suo film ha come proprio dna. Il regista canadese non si compiace di ciò che mostra anche se apparentemente sembrerebbe il contrario. Vuole scuotere lo spettatore obbligandolo ad interrogarsi proprio grazie ad un'estremizzazione che non è mai fine a se stessa anche quando sfiora l'insopportabilità (non dimentichiamo gli anni in cui il film usciva).

Max, che è convinto di potersi arricchire 'mostrando' la violenza quando la conduttrice radiofonica che diventa la sua compagna si dichiara disponibile ed interessata ad un erotismo che comprenda il masochismo quasi se ne ritrae spaventato per poi diventare lui stesso corpo-arma etero diretto. Quando l'allucinazione si fa carne, sangue e liquidi corporei si è toccato l'estremo. Cronenberg ci chiede di stare in guardia perché non si tratta solo di 'cinema'. La guerra in Bosnia ed Erzegovina con il proliferare di snuff movies era quasi alle porte.

Recensione da:

Giancarlo Zappoli