Vincere
Film
Drammatico
Un melodramma di denuncia, alla Bellocchio, che intreccia il tema del potere e le dinamiche della psiche
diMarco Bellocchio
conGiovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Corrado Invernizzi, Michela Cescon, Matteo Mussoni, Elena Presti, Fausto Russo Alesi, Paolo Pierobon
durata: 128 MIN. produzione: ITA (2009)
Link al sito: http://it.movies.yahoo.com/speciali/vincere/
E’ tramite il documentario "Il segreto di Mussolini", diretto a quattro mani da Fabrizio Laurenti e Gianfranco Norelli, che il regista Marco Bellocchio è venuto a conoscenza di Ida Dalser, compagna rinnegata da Benito Mussolini, insieme al figlio avuto da lei, dopo essersi arruolato per la guerra. Uno scandalo ignoto relativo a una delle figure più potenti della storia tricolore e che, raccontato nei libri "Il figlio segreto del Duce: la storia di Benito Albino Mussolini e di sua madre Ida Dalser" di Alfredo Pieroni e "L’ultimo filò" e "La moglie di Mussolini" di Marco Zeni, vede ora sullo schermo l’osannatissima Giovanna "L’ultimo bacio" Mezzogiorno nei panni della donna che arrivò a vendere tutti i propri averi per finanziare "Il Popolo d’Italia", giornale poi divenuto il nucleo del Partito Fascista. Una donna incapace di scendere a compromessi e di perdere la speranza, combattiva tanto quanto il suo amato Duce, di cui l’autore di "Buongiorno notte", quando non ricorre a immagini di repertorio, ci fornisce un’atipica figura di uomo bruno e baffuto incarnata dal Filippo Timi visto in "Saturno contro" di Ferzan Ozpetek e "Come Dio comanda" di Gabriele Salvatores. E, al di là dell’altamente lodevole lavoro svolto dal costumista Sergio Ballo e dallo scenografo Marco Dentici, è soprattutto grazie alla bellissima fotografia di Daniele Ciprì che sfugge alla morsa del tipico look da fiction televisiva d’inizio secolo per confezionare, invece, un prodotto ricco di situazioni visivamente accattivanti. Situazioni che finiscono per conferirgli un respiro quasi internazionale e che ci permettono in maniera tranquilla di annoverare il cineasta piacentino tra i pochi tecnicamente validi rimasti nello stivale del globo, il quale, nel "riesumare" su celluloide un’interessante e drammatica fetta di storia nascosta, concepisce uno dei momenti migliori attraverso il bel dialogo tra la protagonista e uno psichiatra. Anche se qualche minuto in meno avrebbe di sicuro giovato al già più che apprezzabile insieme, di cui alcuni passaggi rischiano comunque di apparire poco chiari per coloro che non sono per nulla a conoscenza della vera vicenda. La frase: - "Io sono la moglie di Mussolini" - "E io sono la moglie di Napoleone" Francesco Lomuscio
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