Vittoria e Abdul
(Victoria and Abdul)
Film
Drammatico
Un intelligente e irriverente film d'epoca. Quale? La nostra.
diStephen Frears
conJudi Dench, Ali Fazal, Olivia Williams, Michael Gambon, Simon Callow, Eddie Izzard, Tim Pigott-Smith, Adeel Akhtar, Fenella Woolgar, Julian Wadham
durata: 149 min. produzione: R.U. (2017)
Link al sito: http://www.focusfeatures.com/victoriaandabdul/?redirect=off
di Rosanna Donato Voto: 8.0
“Victoria & Abdul” è un film che lascia il segno nel cuore di chi guarda. La pellicola di Stephen Frears con Judi Dench e Ali Fazal racconta di un rapporto di amicizia particolare, quella nata tra la regina Vittoria e il suo servitore indiano Abdul, di origine musulmana. Victoria e Abdul è ispirato alla storia vera ed è incentrato sugli ultimi anni del regno di Vittoria. Il film vede Abdul Karim - 24enne - sbarcare in Inghilterra per servire a tavola nel corso del Giubileo d'oro della Regina. Lo sguardo curioso e l'animo incline alla ribellione del ragazzo fanno breccia nel cuore dell'anziana monarca, stanca di protocolli e rituali di corte e di notizie funeste dalle colonie britanniche. Affascinata dai racconti esotici e spensierati di Abdul, la Regina comincia a preferire la compagnia del domestico alla cerchia di barbosi e petulanti consiglieri reali. Così il giovane e inesperto servitore si ritrova d'un tratto assistente personale dell'imperatrice d'India in persona.
Non è la prima volta che sul grande schermo vengono realizzati film basati su rapporti tra personaggi di spicco e servitù. Eppure la pellicola affascina perché è ispirata liberamente a una storia vera, tratta dai diari (ritrovati nel 2010) che la Regina Vittoria scriveva in lingua Urdu, quando era ancora in vita, grazie all’insegnamento di Abdul. Uno dei punti di forza di “Victoria & Abdul” sta nella potenza della narrazione, caratterizzata da un andamento lento, che però permette di godere di ogni singola sfumatura senza mai risultare pesante o annoiare. La sceneggiatura è solida e contiene dialoghi diretti, accattivanti, ma soprattutto intelligenti e colmi di ironia, la stessa che traspare da alcuni atteggiamenti che troviamo nel rapporto di reciproca stima tra la Regina Vittoria e il servo indiano. Non solo azioni esilaranti e visivamente emozionanti, ma anche mimica facciale e gioco di sguardi contribuiscono a rendere questo “amore”, in senso lato, più vero e intimo di quanto si possa immaginare. Una complicità che a lungo andare emoziona sempre di più per quanta fiducia esista ancora in questo mondo, o meglio esisteva ai tempi del regno dell’Imperatrice d’India. Una fiducia che non ha mai vacillato, nonostante alcune incomprensioni emerse nel corso degli anni passati insieme.
Due personaggi molto diversi, opposti, ma ognuno a modo suo solo e bisognoso di ricevere il sostegno di qualcuno. Un sostegno che diventa reciproco sin dall’inizio. Lui, un servo indiano la cui famiglia è rimasta in India, nella sua città natale; lei, una donna anziana ma tosta, che però deve governare l’intero Paese senza l’aiuto di nessuno e, a parte i suoi consiglieri e il figlio, non ha mai avuto qualcuno con cui confidarsi. La regia di Stephen Frears è studiata nei minimi particolari, ogni inquadratura è volta a sottolineare la forza dell’amicizia tra i due personaggi e a coglierne ogni piccola sfumatura, anche quella che agli occhi del pubblico potrebbe sembrare insignificante. Inoltre, è evidente un’impeccabile cura dei dettagli per quanto riguarda l’ambientazione e i costumi, entrambi tipici del tempo in cui governava la Regina Vittoria d’Inghilterra. I protagonisti di “Victoria & Abdul” sono Judi Dench e Ali Fazal, i quali si sono dimostrati all’altezza della situazione. Lei, gioca molto sulla mimica facciale e gli sguardi, risultando estremamente espressiva in ogni scena; lui, emoziona con le sue parole sagge e i gesti, contribuendo a far riflettere lo spettatore e a raccontare la sua realtà. Un film che per certi aspetti assume anche una valenza politica, nonostante il tema di fondo sia l’importanza nella vita di trovare qualcuno con cui poter condividere tutto. Perché non esiste solo l’amore, anche l’amicizia gioca un ruolo fondamentale nella vita di ogni giorno.
Non è la prima volta che sul grande schermo vengono realizzati film basati su rapporti tra personaggi di spicco e servitù. Eppure la pellicola affascina perché è ispirata liberamente a una storia vera, tratta dai diari (ritrovati nel 2010) che la Regina Vittoria scriveva in lingua Urdu, quando era ancora in vita, grazie all’insegnamento di Abdul. Uno dei punti di forza di “Victoria & Abdul” sta nella potenza della narrazione, caratterizzata da un andamento lento, che però permette di godere di ogni singola sfumatura senza mai risultare pesante o annoiare. La sceneggiatura è solida e contiene dialoghi diretti, accattivanti, ma soprattutto intelligenti e colmi di ironia, la stessa che traspare da alcuni atteggiamenti che troviamo nel rapporto di reciproca stima tra la Regina Vittoria e il servo indiano. Non solo azioni esilaranti e visivamente emozionanti, ma anche mimica facciale e gioco di sguardi contribuiscono a rendere questo “amore”, in senso lato, più vero e intimo di quanto si possa immaginare. Una complicità che a lungo andare emoziona sempre di più per quanta fiducia esista ancora in questo mondo, o meglio esisteva ai tempi del regno dell’Imperatrice d’India. Una fiducia che non ha mai vacillato, nonostante alcune incomprensioni emerse nel corso degli anni passati insieme.
Due personaggi molto diversi, opposti, ma ognuno a modo suo solo e bisognoso di ricevere il sostegno di qualcuno. Un sostegno che diventa reciproco sin dall’inizio. Lui, un servo indiano la cui famiglia è rimasta in India, nella sua città natale; lei, una donna anziana ma tosta, che però deve governare l’intero Paese senza l’aiuto di nessuno e, a parte i suoi consiglieri e il figlio, non ha mai avuto qualcuno con cui confidarsi. La regia di Stephen Frears è studiata nei minimi particolari, ogni inquadratura è volta a sottolineare la forza dell’amicizia tra i due personaggi e a coglierne ogni piccola sfumatura, anche quella che agli occhi del pubblico potrebbe sembrare insignificante. Inoltre, è evidente un’impeccabile cura dei dettagli per quanto riguarda l’ambientazione e i costumi, entrambi tipici del tempo in cui governava la Regina Vittoria d’Inghilterra. I protagonisti di “Victoria & Abdul” sono Judi Dench e Ali Fazal, i quali si sono dimostrati all’altezza della situazione. Lei, gioca molto sulla mimica facciale e gli sguardi, risultando estremamente espressiva in ogni scena; lui, emoziona con le sue parole sagge e i gesti, contribuendo a far riflettere lo spettatore e a raccontare la sua realtà. Un film che per certi aspetti assume anche una valenza politica, nonostante il tema di fondo sia l’importanza nella vita di trovare qualcuno con cui poter condividere tutto. Perché non esiste solo l’amore, anche l’amicizia gioca un ruolo fondamentale nella vita di ogni giorno.
La frase dal film:
“Siamo tutti prigionieri”
“Siamo tutti prigionieri”
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